domenica, maggio 07, 2006

Vogliamo parlarne, parliamone

Riporto un articolo pubblicato su Repubblica on-line scritto da Vittorio Zucconi e ricordo il mio pensiero sul calcio attuale accennato in un precedente post

Più Moggi per tutti

SI LEVA dagli atri muscosi, dai fori cadenti e dagli orribili stadi italiani un rutto corale di "ve l'avevamo detto" davanti alla lettura delle simpatiche conversazioni intercorse fra Luciano Moggi, il designatore arbitrale Pairetto, giornalisti, funzionari e maneggioni anonimi.
Ve l'avevamo detto che il Grande Vecchio c'era, anche se il mesto e volpino viso di Moggi mal corrisponde all'immagine del vegliardo michelangiolesco immaginato dalle armate di vittime della Juve. Ve l'avevamo detto che quei rigori, quei fuorigioco, quei cartellini sempre concessi alla Juve e rarissimamente contro erano inventati, "visti anche quando non c'era niente da vedere" come si sente Pairetto consigliare paternamento all'arbitro Dondarini.
Sfogatevi dunque, poveri tifosi di Roma e Milan (poveri?), di Lazio e Samp, dell'eterna vergine Inter condannata a non salire mai sull'altare e arrivare al massimo seconda dal "Grande Vecchio", quando ci riesce, cioe quasi mai da 20 anni. Bene. Contenti? Sfogati? Vendicati dalla storia, come dissero i coniugi Rosenberg prima di sedersi sulla sedia elettrica come spie sovietiche quali, ora si sa, almeno il signor Rosenberg era davvero.
Ottimo.
Ora proviamo a spegnere l'acre divertimento di avere visto Luciano Moggi sputtanato (lo sputtanamento non è tuttavia un reato) e con lui alcuni presunti luminari della sapienza sportiva e riflettiamo, ammesso che un tifoso ne sia capace. Spero di non essere accusato di essere tifoso della Juve, anche se ammetto che alcuni dei miei migliori amici sono juventini (lo so, mamma, ho sempre avuto un debole per le cattive compagnie) se esprimo la cauta opinione che tutto questo soffiare di indignazioni, questi squillar di chiarine e rullare di tamburi giustizialisti mi fanno ridere amaramento.
Per vedere lo scandalo del calcio professionale italiano non c'era nessuno bisogno di aspettare che arrivassero le conversazion di Moggi con Pairetto e la sinfonia di "cazzo, merda, culo, figlio di puttana, stronzo" che accompagna come un coro greco la musica, per scoprire l'acqua (sporca) calda. E non saranno quattro parolacce a sconvolgere tifoserie abituate a scambiarsi razzi, sprangate e qualche coltellate (ricordate Genova?) o cittadini definiti testicoli dal Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana.
Il merdaio era sotto gli occhi di chiunque lo volesse vedere e annusare.
Vorrei rammentare al popolo del "ve l'avevamo detto" che nel campionato di calcio di serie A, B e C, competono squadre quotate in borsa che in qualsiasi nazioni con un codice civile sarebbero da tempo scomparse per bancarotta fraudolenta e per fidi bancari (prestiti) scritti sulla carta per avvolgere le melanzane.
E se queste societa fallite sono ancora in gioco, con gusto e profitto, lo si deve a quella rete di connivenze, di truffe incrociate, di interessi intrecciati nelle quali personaggi come Luciano Moggi prosperano e crescono e che aveva interesse a tenerle in vita per mantenere l'apparenza di un campionato vero e non finto quale il nostro da anni è.
Vorrei rammentare che se giochiamo un demenziale campionato a 20 squadre è perché un singolare personaggio, ex autista dell'Atac divenuto miliardario, ha ricattato il carrozzone di paglia costringendolo a riammettere squadre che non ci sarebbero dovute stare e che ora il medesimo personaggio si trova in vacanza perenne nellla repubblica di Santo Domingo, dove, lo dico per puro inciso, Forza Italia ha ottenuto la massima percentuale di voto fra tutti i collegi di voto all'estero.
Mi piacerebbe inoltre sapere che cosa scopriremmo se potessimo ascoltare le telefonate fatte da, per fare un esempio, Adriano Galliani a Carraro, agli arbitri, ai designatori, ai giornalisti importanti, ai direttori di quotidiani sportivi, ai conduttori di trasmissioni, giusto per sapere se parlassero di botanica, di importazioni di tessuto o di soluzione della crisi Irakena. Telefonava soltanto Moggi? Gli altri, i Gaucci, gli Zamparini, i Preziosi, i Della Valle (a proposito, com'era quella storia dei 250 mila euro in contanti dentro una borsa?) non avevano i numeri di cellularre? Erano troppo timidi per telefonare, come tredicenni alla prima cotta della loro vita? Neanche un sms?Il fatto che ora conosciamo qualche brandello fetido di quello che Moggi diceva a Pairetto non significa che non esistano altri stracci sporchi, significa soltanto che non li conosciamo, ma l'idea che Moggi fosse l'unico zozzone in un convento di novizie mi sembra difficile da accettare.
Comperava gli arbitri? Non lo so, puo darsi. Ma abbiamo visto un Presidente di Lega comperare i diritti della Lega che presiedeva e venderli alla societa per la quale lavorava, Mediaset, cosi garantendosi i soldi per tenere forte il proprio Milan e distribuire le briciole agli altri morti di fame, perpetuando la "sudditanza economica".
Questo è Ok? Questo è kosher, o halal, se non vogliamo offendere nessuno?Non fraintendetemi: se la Juventus è quella società seria e piemontese che si vanta di essere, Moggi deve essere messo alla porta, non perche sia colpevole, ma perché nessuna partita della Juve, da quella di domenica in poi, potra mai più essere giocata senza il sospetto che la squadra sia aiutata o, per farsi perdonare, danneggiata, dunque il risultato sia falso.
Se non volete trasformare il calcio in un WWF, in un wrestling giocato a 11, lui se ne deve andare. Per primo.Ma dopo la cacciata di Moggi dal paradiso dei bar sport e degli spogliatoi che lui, con la sua agenzia, sfacciatamente manovrava, il calcio italiano dovrà ammettere che il male è ormai infinitamente più profondo e radicato di un semplice caso di orologi da 40 milioni, magari Rolex d'oro come (già, remember?) anche un certo presidente romano inviava ai signori arbitri.
E a chi, mi riferisco ai tifosi della Calvario International Football Club, ora si sente finalmente liberato dal sospetto di fare il tifo da 20 anni per una societa scelleramente gestita e dotata di una prodogiosa capacita di spararsi sulle scarpe, vorrei domandare che cosa l'onesto, il probo, il mi spezzo ma non mi piego Moratti ci facesse in quella compagnia, accettando addirittura accordi di spartizione dei diritti con il Grande Vecchio che poi le fregava gli scudetti. Chi resta seduto a un tavolo di poker dove si bara o è baro anche lui, ma più scarso degli altri, o rimane per il gusto masochistico di fare il pollo. A meno che non sia, oltre che un po' lento di comprendonio, anche un po' baro anche lui.
La mia modesta e fallibile previsione è dunque che non cambiera nulla, a parte la probabile cacciata di Moggi, ora giustamente difeso da quella bravissima avvocata della cause perse, l'onorevole Buongiorno, eletta nelle file di An.
Non accadra nulla perché fare pulizia nel mondo del calcio comporterebbe, come nei drammi giapponesi, uno harakiri collettivo o un salto in compagna dal ponte per poi ricominciare da zero e non ricominciare dai furbetti ancora più furbetti di Moggi che si salveranno gettando lui e la Juve in pasto alla collera di quel 50% di tifosi italiani che ora si nasconderanno dietro di lui, come gli scolaretti quando la maestra ha scoperto chi sia l'infame che fa le puzzette. Dicendoci, ma che volete, non abbiamo forse fatto fuori Moggi?E lui, povero mestatore nel barile dello sterco calcistico, potrà dire come Nixon quando fu cacciato, "ora non avrete più un Moggi da prendere a calci". E qui sta il pericolo. Se non avranno più lui, con chi se la prendereanno quelle 19 squadre che perderanno il campionato?
Con quale Dondarini, Trefoloni, Bertini, Pairetto potranno sfogare la loro rabbia? Con quegli scalzacani dei loro presidenti? Con quei lazzaroni dei giocatori? Con quei palloni gonfiati di "mister" che non ammettono di avere sbagliato formazione neppure se mandano in campo i pulcini?
Se fossi in Luciano Moggi, preparerei con un ghigno satanico la mia uscita dalla fogna in cui cosi abilmente guazzava e mi allenerei a dire questa frase: "Mi cacciate, ma sappiate che mi rimpiangerete", magari aggiungendo una delle sue espressioni poetiche preferite, manica di stronzi.
Voi juventini come voi anti juventini, che non potrete più accusare me per quelle ridicole squadre che mandate in campo. Gia l'ha detto uno famoso, "mi rimpiangerete", ma nel caso di Moggi mi sembra piu vero.E tra poco arriveranno i Mondiali dove ce la faranno pagare, questa figura di merda (cito le fonti) inflitta anche alla categoria degli arbitri europei. Per salvarci, in Germania, ci vorrebbe un Moggi.

AMEN!

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